Il culmine della devozione fu raggiunto con la fondazione della Confraternita a Lei dedicata, la “Pia Unione di Confratelli e Consorelle sotto il titolo di Maria Santissima Addolorata”, approvata il 27 aprile 1888 dall’arcivescovo mons. Ernesto Mazzella (1887-1897).
La Confraternita era retta, a quell’epoca, da uno statuto di dieci articoli, compilato dall’arciprete Franchini il 20 maggio dello stesso anno ed approvato dall’arcivescovo il primo giugno, sempre 1888. La volontà di fondare un’associazione religiosa in onore della Beatae Mariae Virginis Septem Dolorum era stata espressa nella lettera prima citata del sindaco de Toma a mons. Pedicini, già nel 1871: “la Deputazione rendevasi certa la detta popolazione che tutto potevano ottenere mercé l’intervento delle Autorità sì Amministrativa, che Ecclesiastica, tanto che dopo Pasqua, ‘Deo placente’, vedrassi per una congregazione, almeno di spirito…ed Ella ne conosce qualche cosa per mezzo del teologo Signor D’Aloja”.
La Confraternita era retta, a quell’epoca, da uno statuto di dieci articoli, compilato dall’arciprete Franchini il 20 maggio dello stesso anno ed approvato dall’arcivescovo il primo giugno, sempre 1888. La volontà di fondare un’associazione religiosa in onore della Beatae Mariae Virginis Septem Dolorum era stata espressa nella lettera prima citata del sindaco de Toma a mons. Pedicini, già nel 1871: “la Deputazione rendevasi certa la detta popolazione che tutto potevano ottenere mercé l’intervento delle Autorità sì Amministrativa, che Ecclesiastica, tanto che dopo Pasqua, ‘Deo placente’, vedrassi per una congregazione, almeno di spirito…ed Ella ne conosce qualche cosa per mezzo del teologo Signor D’Aloja”.
Apprendiamo, dunque, l’intervento a favore dei supplicanti valenzanesi di don Francesco D’Aloja (1820-1906), canonico della Cattedrale e discendente di don Vincenzo D’Aloja (1743-1824), sacerdote e letterato; don Francesco dovette avere un peso decisivo nel favorire la procedura per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni ecclesiastiche per la Confraternita dell’Addolorata del suo paese.
.
Il domicilio della Confraternita era situato nella chiesa delle ex Monache Benedettine (già di Santa Maria di Loreto), “conceduta dal Municipio sotto date condizioni, giusta i deliberati 17 gennaio, 20 aprile e 30 giugno 1895 debitamente approvati”.
.
Il domicilio della Confraternita era situato nella chiesa delle ex Monache Benedettine (già di Santa Maria di Loreto), “conceduta dal Municipio sotto date condizioni, giusta i deliberati 17 gennaio, 20 aprile e 30 giugno 1895 debitamente approvati”.
Nel 1897 la Confraternita contava ormai cinquantotto confratelli e settanta consorelle; nella chiesa delle Benedettine, essa continuò il culto che le Monache, costrette di forza ad abbandonare il Monastero, avevano per secoli dedicato a San Benedetto, a Sant’Anna, alla Natività di Maria SS.ma e vi faceva celebrare una messa ogni domenica dell’anno.
.
Nella chiesa matrice di San Rocco, invece, la Confraternita faceva celebrare un settenario ed una messa cantata in occasione di ciascuna delle due festività annuali dell’Addolorata: il 15 settembre ed il 21 novembre (festa dei Dolori di Maria).
Il culto seguitò a fervere anche nei decenni successivi: negli anni 1911-1914 si celebrarono le festività dell’Addolorata nei mesi di settembre e novembre, con la debita autorizzazione dell’arcivescovo mons. Giulio Vaccaro (1898-1924); è ora il Priore della Confraternita che, con il visto dell’arciprete don Daniele Ventrella (1894-1917), si fa promotore dei festeggiamenti verso “la Protettrice Maria SS.ma Addolorata con funzioni religiose, messa solenne e processione pel paese con accompagnamento di banda musicale”.
.
Il culto seguitò a fervere anche nei decenni successivi: negli anni 1911-1914 si celebrarono le festività dell’Addolorata nei mesi di settembre e novembre, con la debita autorizzazione dell’arcivescovo mons. Giulio Vaccaro (1898-1924); è ora il Priore della Confraternita che, con il visto dell’arciprete don Daniele Ventrella (1894-1917), si fa promotore dei festeggiamenti verso “la Protettrice Maria SS.ma Addolorata con funzioni religiose, messa solenne e processione pel paese con accompagnamento di banda musicale”.
.
La devozione non diminuì neppure quando la crisi delle vocazioni degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso colpì anche la Confraternita, che a Valenzano vide ridursi gli iscritti a soli quattro confratelli e trenta consorelle.
Oggi la devozione è ritornata ad essere, come era alle origini, legata ai riti della Settimana Santa ed il culto dell’Addolorata è ancora vivissimo ed in piena espansione.
Oggi la devozione è ritornata ad essere, come era alle origini, legata ai riti della Settimana Santa ed il culto dell’Addolorata è ancora vivissimo ed in piena espansione.
Sono infatti in aumento le adesioni alla Confraternita, la quale, dopo che l’ultimo Priore, Emanuele Caringella lasciò la Pia Unione nel 1978, fu retta successivamente dalle sole consorelle, sotto la guida di una attiva e devotissima Priora, ed è attualmente ritornata ad avere un priore nella persona del sig. Riccardo Davide Grimaldi.
.
- Testo e foto a cura di Riccardo Davide Grimaldi.