QUARESIMA - I preparativi per la processione

Grandissima importanza è ovviamente riservata alla preparazione della processione e all’addobbo dei Misteri, statue realizzate da ottimi maestri cartapestai leccesi, che appartengono quasi esclusivamente a privati.
Dai primissimi giorni di Quaresima, i proprietari di ciascun “Santo” (nome con cui, a Valenzano, ci si riferisce ad ogni Mistero) si affannano ad avvisare le “ragazze al pizzo”, ragazze e fanciulle che accompagnano le statue lateralmente, reggendo i cordoni dei panni della base e portando, nella mano libera, candele o fiori, a discrezione del proprietario del Mistero. Un tempo esclusivamente le vergini potevano accompagnare il Mistero.
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L’abbigliamento rigorosamente nero è, quasi nella totalità dei casi, agghindato con un velo nero e guanti tassativamente scuri.
Ogni buon proprietario, inoltre, valuta se il proprio “Santo” necessita di eventuali ritocchi o restauri. E mentre la Settimana Santa si avvicina, lucida le basi, le mazze e i bastoni sui quali appoggiare la statua; e, naturalmente, fa un piccolo inventario per le candele.
L’usanza vuole che quando dei portatori iniziano a portare un Santo non cambino mai più Mistero. È infatti pregio ed orgoglio di ogni proprietario avere dalla sua parte una squadra ben organizzata e completa di portatori. Un tempo difficilmente i veterani lasciavano spazio ai giovani; per fortuna i tempi sono cambiati ed ora, infatti, c’è un cospicuo numero di portatori di giovane età. Proprio gli stessi giovani di cui ci si lamenta, ascoltando le tragiche notizie dei telegiornali. Chi lo avrebbe mai detto?
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L’abbigliamento dei portatori è uguale per tutti grosso modo. Eccezion fatta per l’Ultima cena - dove il vestito è grigio - e per “Giuseppe d’Arimatea chiede il Corpo di Gesù a Pilato”, dove i portatori usano magliette nere sotto la giacca, per comodità (il Mistero pesa all’incirca 800 chili ed è effettivamente ingestibile) – solitamente i portatori indossano un vestito nero con camicia bianca e cravatta nera (o papillon per alcuni).
Altra componente non meno importante e folcloristica è quella dei bambini.
I proprietari di Misteri che riguardano particolarmente la salita al Calvario, se conoscono bambini maschi in giovanissima età tra parenti e amici, solitamente ne scelgono uno, per poi rivestirlo con una tunica rossa, spesso cinta da un cordone bianco, gli pongono sul capo una corona di spine e dipingono il volto di rosso vivo. Al ragazzino poi viene addossata una croce, che porterà per tutto il tragitto della processione, davanti al gruppo dei suoi parenti.
Se invece il Mistero non riguarda essenzialmente la salita al Calvario, i bambini vengono vestiti da angeli o santi.
Caso particolarissimo è quello della bambina che precede l’Unzione e Sindone, dove la giovinetta vestita di candido bianco e con un diadema bianco, stringe tra le braccia una croce adornata da rose bianche. Per tutta la processione guarderà quella croce con aria triste per la morte di Gesù Cristo.
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Altre due bimbe devono essere menzionate: quella che precede la Veronica che mostra l’Icona, che ritrae con una perfezione agghiacciante il Mistero (con tanto di fazzoletto con il Volto Santo); e la bambina che precede l’Addolorata, vestita a lutto.Mentre il Venerdì Santo si avvicina, è sempre più sentita la processione dei Misteri.
Il Venerdì precedente a quello della Settimana Santa, la classica Via Crucis di Quaresima avviene per le strade della cittadina. Solo i proprietari dei Misteri che raffigurano le stazioni della Via Crucis (quindi non tutti i Misteri), escono il proprio gruppo e lo posizionano davanti a determinate tappe della processione, ma non sfilano. Solo l’Addolorata e il Crocifisso della Chiesa Matrice vengono portati in processione, per poi sostare davanti ad ognuno dei tredici Misteri, raffiguranti le tredici stazioni della Via Crucis.
Processione, questa, meno spettacolare, ma forse più intima e densa di fede, dato che a differenza di quella del Venerdì Santo, essa avviene di sera e le vie del paese si illuminano di ceri e candele poste sui marciapiedi ai lati delle strade.
La Domenica delle Palme quasi tutti i proprietari hanno già avvisato portatori e ragazze, bambini, parenti e amici. Mancano solo i preparativi più importanti.
Il Giovedì pomeriggio, infatti, in tutto il Paese c’è un via vai di gente, di fiorai e di ragazzi.Ogni proprietario inizia l’addobbo del Mistero.
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Principalmente si recupera la base di legno dalle cantine o dai box dei proprietari; si posiziona sui cavalletti o si poggia a terra, si inseriscono le mazze, per poi fissarle con viti e cunei (per evitare che scivolino via durante la processione).
Successivamente, con una diligenza impressionante, vengono spostate le statue, dalle loro teche, sulle basi. Chi, come il proprietario delle Tre Croci, ha sicuramente problemi logistici per sistemare il gruppo, chiede aiuto a più persone (solitamente i portatori stessi), che con determinazione e sicurezza inseriscono le statue singolarmente in ogni fessura.
Sono momenti belli, di solidarietà e di unione. Momenti che ci dimostrano come davvero siamo tutti fratelli. Lavorando insieme, aiutandoci l’un l’altro, il tutto per la riuscita della processione più intima di Valenzano.
Si passa infine a fissare le statue con bulloni e dadi, ma sempre con una riverenza straordinaria nei confronti del gruppo, quasi come a chiederne il permesso. E c’è chi, infatti, ci parla pure con le statue.
La tensione aumenta, e ogni proprietario infatti contatta il fioraio (avvisato anzitempo), e cerca sempre di scegliere i fiori più belli per adornare il Mistero.
Terminato l’addobbo dei fiori portatori e proprietario si salutano rispettosamente e si danno appuntamento per il giorno dopo, per la processione.
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- Testo e foto a cura di Riccardo Davide Grimaldi.











** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al carissimo amico Riccardo Davide Grimaldi per avermi concesso di pubblicare il presente materiale fotografico e le notizie sulla Settimana Santa di Valenzano.