3 - L' ultima Cena

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Mistero n° 3
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Proprietario: Vito Lanera (1942).
Manufatto: Costruito a Bari dal Maestro Salvatore Bruno nel 1970 e restaurato nel 2002, è ubicato presso l'abitazione dell'attuale proprietario in Adelfia (Ba).
Motivo della realizzazione: Devozione.
Gruppo: Gesù, al centro della Tavola e i Dodici Apostoli: Pietro e Giovanni rispettivamente a destra e sinistra del Signore, poi Andrea, Filippo, Tommaso, Bartolomeo, Giacomo il Minore, Giacomo il Maggiore, Matteo Levi, Giuda Taddeo, Simone lo Zelota e, ultimo in fondo a destra, Giuda Iscariota, che guarda da tutt'altra parte, con in mano il sacchetto dei trenta denari.
Nella scena si possono distinguere tre situazioni principali: l'annuncio del tradimento di Giuda (che causa lo sgomento e l'incredulità dei discepoli), l'istituzione della Santa Eucarestia e le ultime parole di Gesù (delle quali il Vangelo di Giovanni è stracolmo) con l'addio (meglio ancora, arrivederci) agli Apostoli.
Le pagnotte di pane, il calice in terracotta, le brocche e gli altri utensili donano un'aspetto verosimile a tutto il sacro gruppo.
Portatori: Otto, quattro avanti e quattro dietro, in abito grigio chiaro, camicia bianca e cravatta grigia. Sono gli unici portatori a non vestire a lutto, dopo la Lavanda dei Piedi.
Ragazze al pizzo: Quattro, due per ogni lato, in tailleur celeste con velo bianco sul capo, con guanti bianchi. Nella mano libera reggono una candela.
Riferimenti Evangelici: Vangelo di Matteo 26, 17-35; Vangelo di Marco 14, 12-31; Vangelo di Luca 22, 7-38.
Vangelo di Matteo 26, 17-30
Il primo giorno degli azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo la cena pasquale?» Egli disse: «Andate in città dal tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te, con i miei discepoli"». E i discepoli fecero come Gesù aveva loro ordinato e prepararono la Pasqua.Quando fu sera, si mise a tavola con i dodici discepoli. Mentre mangiavano, disse: «In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io, Signore?» Ma egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Certo, il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato». E Giuda, il traditore, prese a dire: «Sono forse io, Maestro?» E Gesù a lui: «Lo hai detto».Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».
Approfondimenti: Durante l'Ultima Cena, Cristo dichiara di essere la Via, la Verità e la Vita. Tra poche ore abbraccerà la Croce volontariamente, sarà immolato emblematicamente, così che chiunque creda in Lui possa essere salvato.
Istituì il memoriale della Santa Eucarestia, come ricordo della sua vita e morte, come mezzo per sentirci in comunione, noi in Lui e Lui in noi.
Il Corpo massacrato per amore e il Sangue di Cristo versato per tutti gli uomini, sono il fulcro della vita Cristiana, una vita al servizio degli altri, anche e sopratutto dei più derelitti.
Mentre, nel Cenacolo, quel Giovedì sera, gli Apostoli pensarono a celebrare la Pasqua ebraica, come memoriale del passaggio dei loro avi dalla schiavitù alla libertà, Gesù rinnova questa tradizione e istituisce il passaggio dalla schiavitù del peccato alla libertà della vita in Cristo.
Giuda, che ha sempre visto Gesù come conquistatore di anime a causa del suo carisma, sperava che l'entrata in Gerusalemme di Cristo fosse il primo passo verso una rivolta atta a liberare Israele dal giogo di Roma. Ma notando che Gesù pensava a scacciare demoni e mercanti, guarire malati e impartire massime pacifiche, decise di forzare la mano. Sperava che i Sommi Sacerdoti discutessero con Gesù per la grande rivolta, ma il destino di Giuda fu ben altro. Non potendo sopportare, infine, il peso del proprio peccato, si impiccò e il suo corpo cadde nel dirupo sottostante, squartandosi.
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- Testo e foto a cura di Riccardo Davide Grimaldi.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al carissimo amico Riccardo Davide Grimaldi per avermi concesso di pubblicare il presente materiale fotografico e le notizie sulla Settimana Santa di Valenzano.