43 - La Pietà

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Mistero n° 43
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Proprietario: Antonio Lucente (1954). Ereditato dal padre, Emanuele, e dai nonni, Antonio e Domenicangela Brandonisio, i quali fecero relizzare il Mistero.
Manufatto: Costruito probabilmente dal Maestro Bruno a Lecce nel 1924; restaurato nel 1980 dallo stesso Maestro.
Motivo della realizzazione: Devozione.
Gruppo: Sul Monte Calvario, Maria inginocchiata sorregge con il braccio destro il corpo esanime del Figlio avvolto in un candido lenzuolo; il volto della Madonna è rivolto verso l'alto, con gli occhi pieni di pianto; alle spalle la Croce vuota con la corona di spine. Sui bastoni o forcelle (sui quali si appoggia il Mistero) vengono appesi dei flagelli metallici.
Portatori: Quattro, due davanti e due dietro, in abito scuro, camicia bianca e cravatta nera.
Ragazze al pizzo: Quattro, due per ogni lato, in tailleur scuro, guanti neri e velo nero sul capo. Nella mano libera reggono un bouquet degli stessi fiori utilizzati per addobbare il Mistero.
Riferimenti Evangelici: Tradizioni devozionali.
Approfondimenti: Non appena il corpo di Gesù fu calato dalla Croce, possiamo immaginare, grazie a questo Mistero, che la Madonna si gettò a terra e pianse amaramente, probabilmente urlando e baciando le piaghe del figlio esanime. Sarà stata sicuramente una scena commovente, e non escludiamo che anche gli altri presenti siano potuti scoppiare in lacrime.
Nel Mistero la Madonna sorregge il Corpo del Cristo col braccio destro e, con gli occhi pieni di pianto, col braccio sinistro sembra volerci chiedere tante, troppe cose: aiuto, conforto, esame di coscienza, perché, pietà. E ancor oggi, a distanza di più di duemila anni, non abbiamo ancora saputo accontentare le richieste della Madre Celeste, crocifiggendo nuovamente e quotidianamente il Suo Figlio.
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- Testo e foto a cura di Riccardo Davide Grimaldi.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al carissimo amico Riccardo Davide Grimaldi per avermi concesso di pubblicare il presente materiale fotografico e le notizie sulla Settimana Santa di Valenzano.