46 - La Deposizione

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Mistero n° 46
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Proprietario: Matilde Falagario Martucci (1937). Ereditato dal marito, Nicola Martucci, la cui madre, coniuge del barone Martucci, fece costruire il Mistero.
Manufatto: Costruito dal Maestro Sacquegna, a Lecce, nel 1947; restaurato nel 1996.
Motivo della realizzazione: Devozione.
Gruppo: Nel Gruppo statuario, Gesù, avvolto nel lenzuolo è deposto nel sepolcro da Giuseppe D'Arimatea, che gli sorregge il busto, e da Nicodemo che ne posa le gambe. La Maddalena è chinata piangente sul corpo di Cristo e ne bacia la mano, mentre la Madonna, addolorata e disperata, è sostenuta da Maria di Cleofa.
Portatori: Sei, tre davanti e tre dietro, in abito scuro, camicia bianca e papillon nero.
Ragazze al pizzo: Quattro, due per ogni lato, in tailleur scuro, guanti neri e velo nero sul capo. Nella mano libera reggono un bouquet degli stessi fiori utilizzati per addobbare il Mistero.
Riferimenti Evangelici: Vangelo di Matteo 27, 60-61; Vangelo di Marco 15, 46-47; Vangelo di Luca 23, 53; Vangelo di Giovanni 19, 41-42.
Vangelo di Matteo 27, 59-66 
Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l`altra Maria. Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: "Signore, ci siamo ricordati che quell`impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: E` risuscitato dai morti. Così quest`ultima impostura sarebbe peggiore della prima!". Pilato disse loro: "Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete". Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.
Approfondimenti: Dopo aver unto il corpo di Gesù, lo avvolsero nel lenzuolo comprato da Giuseppe D'Arimatea (che poi passò alla storia con il nome di "Sacra Sindone"), e lo deposero nella tomba scavata nella roccia, su un lettuccio di pietra viva.
Scena altrettanto commovente. Si noti il volto di Maria, decisamente disperata e tramortita: sguardo vacuo, struggente, denso di dolore. Maria di Cleofa prontamente la sorregge per evitare, forse, che possa svenire.
La Maddalena sembra ripetere il gesto che la portò alla conversione: bacia devotamente le piaghe sulle mani del Cristo, così come nella casa del fariseo gli baciò i piedi, dopo averli bagnati con le lacrime e asciugati con i capelli.
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- Testo e foto a cura di Riccardo Davide Grimaldi.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al carissimo amico Riccardo Davide Grimaldi per avermi concesso di pubblicare il presente materiale fotografico e le notizie sulla Settimana Santa di Valenzano.