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Mistero n° 47
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Proprietario: Parrocchia di Santa Maria di San Luca.Manufatto: E' il Mistero più antico presente nella processione, risalente alla fine del Settecento. Opera probabilmente del famoso Maestro Pietro Surgente (attribuzione stilistica); ha subito, purtroppo, un cattivo restauro.
Motivo della realizzazione: Devozione.
Gruppo: Nel Gruppo statuario, è raffigurato Gesù Morto, nel Santo Sepolcro, con la mano destra sull'addome e la corona di spine, con i chiodi, vicino ai piedi. Sul panno che adorna la base è ricamata la bellissima frase: "Per me si va al Padre". Il Mistero è accompagnato in processione da banda propria.
Portatori: Quattro, due davanti e due dietro, in abito scuro, camicia bianca e cravatta nera.
Ragazze al pizzo: Quattro, due per ogni lato, in tailleur scuro, guanti neri e velo nero sul capo. Nella mano libera reggono un bouquet degli stessi fiori utilizzati per addobbare il Mistero.
Figuranti davanti al gruppo: Sette bambini e bambine, vestiti con saio bianco e corona floreale sul capo impersonificano degli angioletti. Il Mistero è preceduto dal parroco della Parrocchia di S. Maria di S. Luca e da tutta la comunità francescana.
Riferimenti Evangelici: Tradizioni devozionali.
Approfondimenti: L'avvocato Mario Troccoli, precedente proprietario del Mistero, in occasione del definitivo trasferimento a Roma della sua famiglia nel 1976, lo donò nelle mani del reverendo padre Fulgenzio Corcelli da Ruvo, superiore e parroco del convento francescano. I Troccoli si impegnarono, comunque, a dare ogni anno un contributo per le spese necessarie. Il Mistero era loro pervenuto per via dell'ava Collenza, alla cui famiglia si deve, pertanto, far risalire la sua costruzione. I Troccoli, però, già negli anni '30, avevano affidato la statua alla famiglia Martucci, con la quale erano imarentati; i Martucci la custodirono nel Castello Baronale fino al 1946, anno in cui commisionarono un loro Mistero. In questo periodo, il Mistero era adornato di fiori colorati di tessuto, fatti a mano da numerose ragazze del paese. Il Gesù Morto, fu, dunque, trasportato a Villa Troccoli, in via Bari, dove, per la continua assenza dei proprietari, venne affidato alle cure del loro fiduciario, Arcangelo Diana; la situazione perdurò fino alla donazione alla parrocchia francescana. Fino agli anni '50, quattro consorelle dell'Addolorata andavano "al pizzo", mentre fino agli anni '70, un gruppo di sei ragazze accompagnava il Mistero portando tra le mani delle lunghe foglie di palma.
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- Testo e foto a cura di Riccardo Davide Grimaldi.